“Il vino deve suscitare emozioni, è uno strumento per comunicare i colori dell’anima e della vita. Un vino che non è capace di suscitare emozioni è morto, inutile. Produrre un vino con metodi naturali significa consentirgli di esprimere tutti gli aromi ed i profumi della terra e dell’uva da cui proviene”.
(Nicolas Joly)
Lapo Berti è un vignaiolo ossessivo e purista che da una decina di anni si è messo in proprio per produrre vini Barolo biologici di eccellente qualità che stanno generando un certo seguito di affezionati consumatori.
Storia della cantina Lapo Berti
L’autoproclamata “grande passione per il vino” di Lapo Berti è iniziata quando era poco più che ventenne e lo ha portato ad intraprendere un viaggio ventennale nelle regioni vinicole di tutto il mondo, alla ricerca di vignaioli con cui lavorare e da cui imparare. Questi viaggi lo hanno aiutato ad affinare il suo talento e a perfezionare la sua arte, donandogli le competenze che oggi mette in pratica nella produzione dei fantastici vini Barolo.
La carriera di Lapo è iniziata nella sua nativa Toscana lavorando con Selvapiana, prima di trasferirsi in Piemonte, dove ha lavorato a tempo pieno come enologo presso Enzo Boglietti. Qui ha sviluppato il suo amore per il vitigno Nebbiolo e ha stretto amicizie significative che continuano ancora oggi.
Il suo passato itinerante ha incluso periodi con produttori come Roberto Voerzio (Barolo), Nicolas Potel e Michel Picard (Borgogna) e Cameron (Oregon), lavorando anche in Australia tra una stagione e l’altra, in particolare con Stephen Pannell nella regione della McLaren Vale.
Lavorare con questi produttori notoriamente esigenti ha influenzato fondamentalmente le abitudini e i metodi perfezionisti di Lapo. Dopo tante esperienze, Lapo ha finalmente deciso di stabilirsi nelle Langhe nel 2012 per avviare il proprio progetto personale.
I vigneti e lo stile dei vini
Attualmente la cantina Lapo Berti coltiva vigneti di uve Nebbiolo nelle sottozone di Fossati, Bricco Rocca e Serradenari nel comune di La Morra, all’interno della denominazione del Barolo. Nel 2022 Lapo ha iniziato a lavorare anche due appezzamenti di uve Dolcetto a Dogliani, una piccola DOCG al confine meridionale del Barolo.
I vigneti sono tutti coltivati con metodo biologico e Lapo attribuisce grande importanza alla creazione di un ecosistema sano che ospita al suo interno varie piante, insetti e altri piccoli animali che creano un ambiente vivo ed ecologicamente equilibrato per le viti. Altrettanto meticolosi sono i metodi di vinificazione. L’uva raccolta a mano viene completamente diraspata prima della pigiatura.
Le fermentazioni sono lunghe e si svolgono esclusivamente con lieviti indigeni, in parte in vasche di acciaio inox e in parte in botti aperte e neutre, senza controllo della temperatura. Tutti i vini sono prodotti senza agenti chiarificanti o filtrazione e i solfiti sono mantenuti al minimo, con solo minuscole quantità aggiunte ai vini rossi.
L’ambizione della cantina è quella di produrre il vino Barolo nel modo più naturale possibile, fedele alle caratteristiche dell’uva, del vigneto e dell’annata, e questo obiettivo è splendidamente raggiunto nei sui vini.
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